E’ assodato che tutti i collassi strutturali sono preceduti da movimenti e deformazioni con andamenti caratteristici in funzione del tempo ed, in tal senso, il monitoraggio si prefigge l’obiettivo di raccogliere dati temporali a costi relativamente bassi e con frequenza di misura variabile e programmabile in funzione della specifica applicazione, e con una precisione adeguata allo scopo. Si è optato di scegliere un metodo di monitoraggio tradizionale e manuale che consente nella maggior parte dei casi di assolvere perfettamente al suo compito con il vantaggio di essere estremamente economico. La scelta dell’arco di tempo deriva dalla necessità di tenere conto sia degli spostamenti tipicamente stagionali legati a variazioni termiche, sia di spostamenti effettivamente riconducibili al movimento della struttura. Il controllo, ad intervalli temporali, del singolo elemento lesionato è condotto per mezzo di trasduttore lineare di spostamento removibile, ad alta sensibilità, a lettura manuale (deformometro), applicato periodicamente su apposite basette (vedi foto). Le basi deformometriche meccaniche, impiegate oltre che per il controllo delle lesioni anche per il rilievo delle deformazioni elastiche delle strutture, consentono la misurazione di variazioni nell’ordine di 1/10 mm. Le basette sono costituite da semplici “pasticche” in acciaio inox di pochi millimetri di diametro dotate di foro conico che vengono incollate sulla struttura ai lati della lesione. La lettura avviene tenendo lo strumento con le punte ben inserite nelle sedi delle pasticche, per ogni serie di letture vengono effettuate 3 ripetizioni e su tali valori viene operata la media onde ridurre l’errore strumentale.

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